domenica 17 novembre 2013

Lo sguardo dell'altro

Cosa accade se, alla soglia dei 60 anni, incontriamo un amico o un' amica che non vedevamo da tanto, diciamo da più di 40 anni?

Trascurando la prima impressione  sull'aspetto fisico ( l'invecchiamento inevitabile  del volto, la perdita di capelli e appesantimento della figura), che è senza dubbio una doccia fredda:   anche sul nostro volto gli stessi segni...???
Tralasciando anche le notizie  scambiate frettolosanente su quegli aspetti della vita che ci accomunano  più o meno tutti, studi fatti, lavori, matrimoni, figli, salute, fortuna, perdite di persone care, viaggi...alle quali si commenta con espressioni di conseguente convenienza...

Quel che mi importa sapere ora è:  cosa in realtà vediamo nello sguardo dell'altro?




Quell'altro che, allora adolescente, ha percorso insieme a noi, un tratto , più o meno lungo, della nostra vita. 
Quell'altro che ha spartito, quella vita spensierata fatta di corse in bicicletta, primi balli , risate.
Quell'altro che forse ha provato le stesse prime emozioni,  ascoltato analoghe aspettative per un futuro  lontano, condiviso i sogni.

Nella persona che abbiamo davanti ritroviamo quello stesso adolescente? Nel profondo dei suoi occhi c' è sempre quella stessa luce che ricordi  o, quegli occhi, appaiono  come uno specchio in cui si riflette l' immagine di noi stessi, adolescenti? 


Quanta paura farà guardare dritto in quello specchio e forse scoprire di non essere stati fedeli a noi stessi, adolescenti , ai nostri sogni,  ma di aver deviato in un percorso dolorosamente diverso?

Cosa ne pensate??? (Jo)

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